da: CECILIA POLIDORI DESIGN Lezioni 2010- 2011

ettore sottsass

architetto e designer

(Innsbruck, 14 settembre 1917 – Milano, 31 dicembre 2007)

"Abbastanza raramente mi incontro con l'architettura, quella che prova ad avvolgere con cura il mio corpo e la mia molto fragile anima."
"Per me il design è un modo di discutere la vita. È un modo di discutere la società, la politica, l`erotismo, il cibo e persino il design. Infine, è un modo di costruire, una possibile utopia figurativa o di costruire una metafora della vita."

http://www.sottsass.it/

"sottsass, sotto il sasso, in memoria": dal materiale di una mia Lezione per gli allievi del corso di disegno industriale 1° specialistica 2006-2007, preparata il 6 gennaio del 2007

"Senza che io sappia cosa sono, le forme di pietra hanno il senso del sacro, sacro per sempre. Vorrei sapere perché."

"Mi arrabbio quando mi dicono che sono un artista - commentava di recente - cioè, non mi arrabbio, ma sono fondamentalmente un architetto".

.....

"I grattacieli sono edilizia, non architettura. E questa è una distinzione cui tengo molto. Sono tutti uguali, in qualunque parte del mondo. Per me l'architetto è chi tiene conto dei percorsi, dell'orientamento, dell'uso delle stanze. È come nei grandi templi, da quelli indiani a quelli di Paestum, dove era massima questa cura tra l'uso dell'interno e dell'esterno. Il tempio è la casa di Dio, deve comunicare intensità".

"Esiste l'ignoto, la sacralità. L'ignoto è infinitamente più sofisticato di Dio."

"Se qualcosa ci salverà sarà proprio la bellezza"

"La frase, tra l'altro molto bella, non è mia. È tratta dall'Idiota di Fëdor Dostoevskij e ai tempi del principe Mishkin la bellezza era considerata un'apparizione rara, rarissima. Quasi più divina che umana. Oggi penso piuttosto che sia una convenzione tra gruppi di persone, tribù o nazioni che hanno avuto nel tempo storie culturali comuni. Sono loro che nei tempi lunghi hanno deciso che cosa è la bellezza".

copertina di DOMUS 2004: Ettore SOTTSASS a sinistra, Enzo MARI a destra

sottsass associati: Casa Moumans, Belgio 1999

Esprit showrooms Dussendorlf - Zurich, 1986Singapore Village - Jasmine Hill, 2000

metafore

sabato 9 gennaio 2010 -

Ettore Sottsass. Metafore

ettore sottsass: editoriali domus

ettore sottsass: editoriali domus, dicembre 2004:
foto dal finestrino in volume, ediz. ADELPHI, Milano, 2009

è sufficiente cliccare sull'immagine per ingrandirla e leggere il testo

da: CECILIA POLIDORI DESIGN Lezioni 2010- 2011

CECILIA POLIDORI DESIGN Lezioni 2010- 2011: PAGINA 2

martedì 5 gennaio 2010

MOMA NEW YORK 1972: SUPER STUDIO e SOTTSASS

da: Superstudio, Life without objects PANKOV

da: supersurface-superstudio-008 strawdogs

da: Image, viewpoints on architecture

Superstudio, “Fundamental Acts: Life, Supersurface”, 1972

da: untitled_space

da: DANCE LIKE SHAQUILLE O'NEAL: Superstudio (parte seconda) produzione ZANOTTA: tavoli modulari QUADERNA, con struttura in legno tamburato placcato in laminato Print, colore bianco stampato in serigrafia a quadretti neri con interasse di 3 cm. Progettato da Superstudio nel 1966 - il gruppo fondato a Firenze da Cristiano Toraldo di Francia e Adolfo Natalini; in produzione dal 1970 da Zanotta, che non ha mai smesso di riprodurlo.

Superstudio, “Fundamental Acts: Life, Supersurface”, 1972

da: untitled_space

da: DANCE LIKE SHAQUILLE O'NEAL: Superstudio (parte seconda)

ettore sottsass al MOMA di New York, 1972: ABITACOLO

MEMPHIS & ELVIS

la casa di Elvis: Graceland, ed il muro di cinta con i graffiti dei visitatori (foto Cecilia Polidori)

GRACELAND, MEMPHIS, TENNESSEE, AGOSTO 2010 -

FOTO CECILIA POLIDORI

ettore sottsass: disegni

PAGINA 3

domenica 3 gennaio 2010

ettore sottsass in alto a destra ed il gruppo MEMPHIS. il laminato BACTERIO, la libreria Carlton

"Va bene, diciamo Memphis", ha scritto Barbara Radice, "e tutti pensavano che fosse un grande nome: Blues, Tennessee, rock'n'roll, sobborghi americani, e poi l'Egitto, la capitale del Faraoni', la santa Città del dio, Ptah."

"... fare del mobile non più soltanto un oggetto d’uso, ma un sistema comunicativo complesso, un piccolo romanzo o racconto metaforico, una storia di volumi e superfici, di segni e gruppi di segni […] alterando definitivamente l’immagine tradizionale di coerenza e compattezza."