cara Alessia,
sono commossa. certo sapevo la storia, ma se un'allieva usa la piattaforma per comunicarcelo questo ancora una volta mi dimostra che fantastico potenziale di risorse di allievi abbiamo e non impieghiamo/utilizziamo/promuoviamo/implementiamo, quindi nel banner format e tesi di laurea rendo pubblico il testo di una e-mail che ho inviato a tutto il corso di laurea in attesa di risposta (vedi caso 2 colleghe hanno risposto scrivendo: parliamone).
cp
Vorrei porgere i miei auguri a tutte le mie colleghe, alla professoressa alle amiche ed a tutte le donne che visitano il Blog. Questo è un estratto di un piccolo articolo che ho trovato sul web dove viene spiegato il perchè sia la mimosa il fiore simbolo della ricorrenza, e quali avvenimenti hanno portato al festeggiare proprio l'8 marzo.
(Ho deciso di non riscrivere l'intero articolo per non tediarvi, e invito chi volesse a leggerlo integralmente.)
"[...] Le origini di quella che impropriamente viene definita “festa” sono controverse e spesso, ad un fondo di verità, si aggiungono mix fantasiosi. Si parla quasi universalmente dell’incendio presunto che sarebbe divampato a New York nel 1908 nei locali dell’industria tessile “Cotton”, dove 129 operaie protestavano sui propri turni lavorativi quotidiani massacranti. L’8 marzo il proprietario della fabbrica, un certo Mr Johnson, bloccò tutte le porte per impedire loro di uscire. Divampò un incendio che provocò la morte di tutte le donne rimaste intrappolate all’interno. In realtà un incendio si ebbe, ma non in quella data. La verità è depositata nel Museum of the city of New York, che custodisce un’imponente serie di foto che documentano fatti e avvenimenti che devastarono la città. In questi archivi non ci sono tracce dell’incendio della Cotton ma sono presenti immagini sconvolgenti riguardanti un altro incendio, divampato il 25 marzo 1911 alla “Triangle Shirtwaist Company”, una fabbrica di camicie ubicata negli ultimi 3 piani di un edificio di Washington Place in cui 500 donne comprese tra i 15 e i 25 anni ed un centinaio di uomini lavoravano in condizioni di totale sfruttamento 60 ore a settimana, oltre agli straordinari imposti dal proprietario. Le donne poi, erano strettamente sorvegliate da personale esterno, gli ingressi erano chiusi a chiave per impedire loro anche di assentarsi per una semplice pausa e tutti i lavoratori,maschi e femmine, erano privi di diritti e di norme che tutelassero la loro sicurezza. Alle 16:40 del venerdì 25 marzo 1911 scoppiò un incendio all’ottavo piano, che raggiunse da lì a poco anche il nono ed il decimo. Alcune donne, nel tentativo disperato di salvarsi la vita, fuggirono sulla scala anticendio che crollò sotto il loro peso, così come l’ascensore che si schiantò. Alcune rimasero arse dalle fiamme al decimo piano, dove si erano rifugiate con la speranza di stare al sicuro, mentre 146 si lanciarono nel vuoto, sfracellandosi. Quest’avvenimento è stato descritto in un articolo del Corriere della Sera dell’8 marzo 2004 dal giornalista Gian Antonio Stella e può essere una delle possibili cause reali della ricorrenza celebrata in tutto il mondo."
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Auguri a tutte le Donne! |
Ac