In concomitanza con la mostra dedicata a Warhol, il museo ospiterà le opere del grande fotografo Terry O’Neill con una retrospettiva intitolata “Terry O’Neill. Pop Icons”, una carrellata di ritratti che raccontano attraverso i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport, la carriera artistica del fotografo britannico. Il lavoro di O’Neill può essere accostato a quello di Andy, ossessionato per le immagini e la notorietà.
Intanto, sempre a proposito del padre della Pop Art, Sotheby’s New York il prossimo 14 maggio metterà all’asta la serie di “Sei Autoritratti” (qui sotto in foto), realizzati nel 1986 pochi mesi prima della sua scomparsa. Il valore del gruppo - che sarà venduto come un unico lotto – è stato stimato intorno ai 25/35 milioni di dollari.
“Six Self Portraits” fu acquistato dagli attuali proprietari nel luglio del 1986 dal famoso gallerista di Londra Anthony d’Offay: questi contattarono la galleria qualche giorno prima che la mostra aprisse al pubblico, e la serie fu acquistata per 57.500 dollari. Gli acquirenti della serie acquisirono anche, insieme alle opere, delle istruzioni molto precise da parte di Andy Warhol sull’altezza alla quale appendere alle pareti i lavori e soprattutto sulla sequenza esatta dei colori, ovvero: blu, verde, arancio, lilla, celeste, rosa. Con queste rigide indicazioni dell’artista le sei opere sono rimaste nella stessa collezione negli ultimi 28 anni.
Andy Warhol dalla Brant Foundation è un’occasione rarissima per il pubblico di poter vedere uno dei gruppi di opere più importanti dell’artista Americano padre della Pop Art, raccolto non da un semplice collezionista, ma da un personaggio, Peter Brant, intimo amico di Warhol con il quale ha condiviso gli anni artisticamente e culturalmente più vivaci della New York degli anno ’60 e ’70.
Ancora ventenne nel 1967 Peter Brant acquistò la sua prima opera di Warhol, un disegno della famosa Campbell’s Soup, iniziando quella che sarebbe diventata una delle più importanti collezioni di arte contemporanea del mondo. Fondazione Roma, Comune di Milano e Palazzo Reale, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma: questi sono i prestigiosi promotori della grande mostra Warhol, prodotta e organizzata da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, curata da Peter Brant e Francesco Bonami. L’esposizione presenta oltre 150 opere, tele, fotografie, sculture che fanno parte della Brant Foundation e raccontano una storia intensa ed uno scambio culturale unico fra il giovane collezionista e l’artista. Un incontro dal quale nascerà un sodalizio unico dal quale sfocerà la mitica e rivoluzionaria rivista Interview fondata da Warhol stesso nel 1969 e che Brant acquisterà con la sua casa editrice subito dopo la morte dell’artista nel 1987.La mostra parte dai primi disegni del Warhol illustratore per finire con le spettacolari Ultime Cene e gli autoritratti passando attraverso le opere più iconiche come le Electric Chairs, il grande ritratto di Mao, i fiori e uno dei più famosi capolavori di Warhol, Blue Shot Marilyn, il ritratto della famosa attrice Americana con in mezzo agli occhi il segno restaurato di un dei colpi di pistola esploso da un’amica dell’artista nel 1964, che Brant avrebbe poi acquistato per 5000 dollari nel 1967 con i proventi di un piccolo investimento. Attraverso capolavori e opere altrettanto sorprendenti ma meno conosciute, come una serie di Polaroid mai viste prima in Europa, la mostra della Brant Foundation non racconta semplicemente il Warhol star del mondo dell’arte e del mercato ma anche il Warhol intimo, l’amico, l’uomo.La mostra parte dai primi disegni del Warhol illustratore per finire con le spettacolari Ultime Cene e gli autoritratti passando attraverso le opere più iconiche come le Electric Chairs, il grande ritratto di Mao, i fiori e uno dei più famosi capolavori di Warhol, Blue Shot Marilyn, il ritratto della famosa attrice Americana con in mezzo agli occhi il segno restaurato di un dei colpi di pistola esploso da un’amica dell’artista nel 1964, che Brant avrebbe poi acquistato per 5000 dollari nel 1967 con i proventi di un piccolo investimento. Attraverso capolavori e opere altrettanto sorprendenti ma meno conosciute, come una serie di Polaroid mai viste prima in Europa, la mostra della Brant Foundation non racconta semplicemente il Warhol star del mondo dell’arte e del mercato ma anche il Warhol intimo, l’amico, l’uomo.
Le date Dal 18 aprile al 28 settembre Roma, Palazzo Cipolla
Orari Lunedì dalle ore 14 alle ore 20Da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 20La biglietteria chiude un'ora prima
Aperture straordinarie:
20 aprile 10.00 – 20.00
21 aprile 10.00 – 20.00
25 aprile 10.00 – 20.00
1 maggio 10.00 – 20.00
2 giugno 10.00 – 20.00
29 giugno 12.00 – 20.00
15 agosto 10.00 – 20.00
€ 14,00 (con audioguida inclusa) intero
€ 12,00 (con audioguida inclusa) ridotto
€ 9,00 (con audioguida inclusa) ridotto speciale guide con tesserino se non accompagnano un gruppi; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti).
Gratuito (con audioguida inclusa) bambini fino ai 4 anni non compiuti, accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo), insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo),
Info ridotti hanno diritto all'ingresso ridotto rispetto al prezzo intero del biglietto: Studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento) - Possessori Roma Pass
Info gratuiti hanno diritto all'ingresso gratuito: Accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo)- Insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo)
3 commenti:
Finalmente a Roma! A Milano grande successo e grandi code...
Lei ha già avuto occasione di visitare la mostra, professoressa?
Sarebbe un bell'itinerario per il viaggio studio a Roma di Design, da vedere, per saperne di più propongo anche ai colleghi di visionare e leggere. di Pietro Bellini, La mostra di Andy Warhol a Roma in 15 scatti, al seguente link: https://uozzart.wordpress.com/2014/04/18/la-mostra-di-andy-warhol-a-roma-in-15-scatti/
Ho avuto modo di vedere la mostra qualche mesetto fa a Pisa e ne sono rimasta folgorata... un gran genio, nient'altro da aggiungere!
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